Ottobre 2016 – Esperienza Andina di Stesi e Renato

Siamo due sposi di Vicenza,  Renato e Stesi, Socia dell’Associazione “Sulle orme dei Servi-verso il mondo” e nel periodo tra ottobre e novembre 2016, assieme ad un amico,  ci siamo recati in Perù per aiutare alcune piccole comunità indigene degli altopiani delle Ande.

Siamo partiti da Cuzco dove abbiamo sostato qualche giorno per abituarci all’ altitudine per poi andare a Huancarani per  aiutare l’attività del Comedor (mensa popolare) nella la semina delle  patate, dopo aver bonificato il terreno da pietre  con le quali abbiamo costruito delle recinzioni e per aiutare i bambini  nelle  materie scolastiche e nell’apprendimento di una seconda lingua, oltre quelle parlate nei villaggi.

Numerose  comunità sono molto lontane dalla città o da quei centri abitati un po’ più agevolati in cui ci sono strutture scolastiche e ambulatori socio-sanitari.  

I genitori, spesso non riescono a mandare i figli a scuola per i disagi del trasporto o per problemi economici o perché i bambini si devono occupare degli animali e portarli al pascolo.

Alcune associazioni di volontariato e benefattori privati forniscono dei mezzi di trasporto gratuiti, per aiutare i ragazzi a raggiungere le scuole più vicine e, dopo la scuola forniscono loro un pasto caldo, li aiutano nei compiti e conducono  in tempo a casa per portare al pascolo gli animali o per aiutare i genitori  nella coltivazione di piccoli terreni fortuiti.

Oltre a questa comunità,  abbiamo partecipato alla vita quotidiana di Cayara, Lucma,  Vilcabamba, nelle piccole fattorie di Puccyura, Oyara dove ci sono dei ragazzi italiani che hanno intrapreso delle attività di lavoro della terra,  con coltivazioni diversificate, e pastorizia, vendendo i prodotti ai mercati rionali e dei paesi vicini che si trovano a  4/6 ore di auto,  e anche ai  ristoranti della città di Cuzco,  per raggiungere i quali ci vuole quasi una giornata di auto. Inoltre hanno avviato dei laboratori di falegnameria, di lavoro della terracotta col sistema del  mosaico e dei laboratori di mosaico vero e proprio con tasselli importati dalle vetrerie di Murano e Vicenza e dei laboratori di taglio e cucito.

Tutto ciò  allo scopo di  aiutare i giovani a non abbandonare gli altipiani,  a diventare essi stessi imprenditori e a utilizzare in maniera ingegnosa, anche proteggendole,  le risorse che la terra offre e pian piano ampliarle creando lavoro per le varie famiglie anche dei dintorni.

Naturalmente siamo riusciti a visitare anche il sito di Machu Picchu, una tra le 7 meraviglie del mondo, o l’”ombelico del mondo”, e abbiamo visto anche molti siti Incas, non nominati dalle guide,  di estrema bellezza ed importanza, le splendide cime di Ottania dove crescono le puya, la valle sacra degli Incas, la città di Cuzco, molte altre cittadine sconosciute e le isole di Uros e Tequile nel lago Titicaca.

Il nostro viaggio durato un mese, ci ha permesso di conoscere una piccola parte di questa terra magnifica, ricca di calore umano e di sorrisi,  soprattutto dei bimbi,  i quali pur vivendo in grande  povertà, dividevano le loro cose più preziose tra loro e con noi: un leccalecca, un pezzo di formaggio o di pane, le biglie e persino il loro pezzetto di matita che  a turno si  passavano per scrivere i compiti.

Un sorriso, come dice Madre Teresa di Calcutta,  può guarire non subito ma col tempo le cicatrici delle difficoltà: “ Le cicatrici sono il segno che è stata dura, ma il sorriso è il segno che ce l’hai fatta”.

Per  raccontare l’intero viaggio le  poche parole espresse sono limitative:  le esperienze vissute e condivise con i nostri connazionali che vivono laggiù e con gli abitanti dei vari luoghi visti e visitati sono molteplici e ricche di diverse sfaccettature, ma quello che abbiamo portato a casa è che, anche nelle condizioni di vita  estreme, una mano tesa, un sorriso e uno sguardo , rinforzano il coraggio e la forza, che sono in noi e non ci abbandonano mai, a qualsiasi etnia apparteniamo.

Grazie a tutti Voi per leggerci.

 

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