India 2018 – Viaggio di Giovanni e Michele – il report di Giovanni – 2° parte

  • SABATO 10 MARZO

Sveglia di buon mattino e, dopo due ore di viaggio per le campagne del Tamil,  andiamo a far visita ad  una signora guarita dalla lebbra  tempo addietro all’Holy Hansenuorum di Fatima Nagar , la signora  Parvati nel villaggio di Alampakan : l’Associazione l’aveva aiutata ad acquistare una mucca da latte ed alcune capre. Abbiamo l’opportunità di verificare, con piacere, una situazione davvero  positiva: la mucca ha avuto un vitello ed è nuovamente incinta mentre le capre sono cresciute di numero. La signora ci chiede di poterla aiutare nell’acquisto di una seconda mucca.  Nel pomeriggio visita al tempio indù di Tiruchirapalli e successiva tappa alla vicina missione di Louis Nagar, in cui veniamo accolti da Suor Lylian Mary e dalle sue consorelle. Accompagnati dalla stessa Suor Lylian Mary e da una consorella ci inoltriamo nello squallore dello slum più periferico della città dove facciamo visita nelle case di 3 vedove dalit, che l’Associazione ha aiutato con l’acquisto di una macchina da cucire a testa. In quanto vedove e dalit, la loro è una condizione di vita  misera , senza diritti e il peso della famiglia grava su di loro. Ci è di conforto sapere che tutte e tre lavorano diverse ore al giorno  grazie alla loro attività di cucito e che il guadagno ottenuto è davvero prezioso per l’economia famigliare. Di ritorno al convento effettuiamo una veloce visita alla “computer room” avviata un anno fa, con il nostro aiuto, a favore delle bambine e bambini figli di dalit.  Ringraziate le suore per l’ottimo lavoro svolto , ci concediamo, essendo ormai sera,  una cena in un ristorante in compagnia di Padre Sagai, nostro caro amico e prezioso collaboratore in queste zone per le attività della Associazione.

 

  • DOMENICA 11 MARZO

Dopo aver passato la notte a Fatima Nagar, partiamo in direzione della città di Dindigul, precisamente a Palakkanuthu, villaggio a 30 km di distanza dal centro della città, in cui ci attendono le Serve di Maria del locale convento. Qui veniamo accolti con simpatia  e disponibilità e da un piacevole piccolo buffet a base di frutta e latte di cocco. Abbiamo così l’occasione di riposarci dopo il solito viaggio avvolti dallo  smog, dai colpi di clacson e anche  “colpi al cuore” per la guida alquanto azzardata di diversi individui. Mentre ci dirigiamo al vicino villaggio dalit, rimaniamo colpiti dal paesaggio che ci ritroviamo davanti: lungo la strada si alternano, sulla destra, enormi case con grandi recinzioni e giardini lussureggianti mentre, sulla sinistra, troviamo una serie di baracche in legno o foglie di banano intrecciate in mezzo a campi e alberi. L’immagine è emblematica della tanto famosa questione culturale delle classi sociali e mette sotto i nostri occhi tutte le contraddizioni di un paese in forte crescita economica ma con tassi di diseguaglianza ancor più elevati al suo interno. Giunti al villaggio dalit, abbiamo potuto constatare come l’attività di cucito proceda in maniera positiva: la possibilità di lavorare in proprio ha fatto abbandonare a queste donne i lavori più degradanti che erano costrette a svolgere (pulizia dei gabinetti negli ospedali  e delle strade) e il guadagno attuale permette loro di avere una vita certamente più dignitosa. Salutate le due Suore, che chiedono all’Associazione il sostegno all’acquisto di altre  macchine da cucire, facciamo ritorno a Fatima Nagar.

  • LUNEDI 12 MARZO

Solita partenza di buon mattino per evitare  il grosso del traffico e tappa a Madurai per una visita al tempio indù, considerato tra i più grandi e significativi dell’India intera. Dopo aver pranzato velocemente con l’immancabile  scatoletta di tonno seduti sul marciapiedi di fronte al tempio, ci rechiamo alla Parrocchia di Muppayur dove incontriamo, come da accordi precedenti, padre Sagai assieme al quale ci dirigiamo al “nostro” villaggio dalit di Narikkanvajal, la cui esistenza è nota solo  a Dio e a pochi altri. Qui, al nostro arrivo, troviamo ad aspettarci una piccola folla di donne, uomini, vecchi e bambini davanti alla chiesetta: l’atmosfera di gioia è palpabile e l’entusiasmo con cui veniamo circondati appena scendiamo dalla macchina non può che contagiarci. Dopo una veloce visita al villaggio, dove Michele  si è subito assicurato del corretto funzionamento dell’impianto di filtraggio dell’acqua che l’Associazione ha finanziato anni fa: tutto funziona ottimamente, anche grazie all’ultimo check-in del macchinario di cui l’Associazione si è fatta carico. Il momento clou è stato il rimborso del 50% della spesa sostenuta da questi agricoltori per l’acquisto delle sementi: Michele e padre Sagai, seduti al centro della chiesetta, hanno consegnato a ciascuno dei 14  agricoltori  del villaggio la propria parte. P. Sagai, ex-cappellano del villaggio, conosciuto e stimato da tutti, li invita a impegnarsi per un progetto da realizzarsi l’anno prossimo, ovvero l’acquisto  del tanto necessario trattore agricolo, il cui uso  sancirebbe definitivamente il riscatto economico dell’intero villaggio. E qui, anziché il solito saluto a mani giunte per evitare il contatto tra caste diverse, comincia una lunga serie di strette di mano e sorrisi che sottolinea ancora di più lo stretto e consolidato rapporto amicale che si è creato tra l’Associazione e questo villaggio e in un clima di grande entusiasmo, veniamo coperti dagli scialli di seta colorata e ci vengono offerti alcuni dolci. Prima di salire in auto, alcune donne “obbligano” Michele a benedire i loro figlioli: la scena per noi appare quanto mai imbarazzante ma per la gente del posto ed è l’ennesimo segno del filo diretto che lega “Sulle orme dei Servi-verso il mondo” a Narikkanvajal, simbolo emblematico degli “umili” e “affamati” che vengono richiamati  nel Magnificat. Poi, nella sera, torniamo a Fatima Nagar.

 

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