Viaggio in Uganda 2022

Nella prima metà del mese di Marzo “Sulle orme dei Servi-verso il mondo”, grazie ai Soci Michele Zuin e Franco Lorenzon, ha ripreso i contatti con la realtà Ugandese, sospesi dal Settembre 2019 a causa della pandemia.

E’ stata un’esperienza davvero positiva, che ci conforta per i validi risultati ottenuti “sul campo” grazie ai micro-progetti realizzati con “i criteri fondanti” specifici che la nostra Associazione porta avanti da sempre: la miglioria della situazione economica delle famiglie che vivono in situazioni precarie.

Nei primi giorni della loro permanenza a Kisoga, Franco e Michele, assieme  alla  Socia ugandese Margret Nakato, hanno visitato le famiglie che erano state precedentemente  interessate dai micro-progetti: i  pollai, le mucche da latte, i maiali, i numerosi water tanks, i terreni acquistati  (circa venti)  su cui altrettante famiglie lavorano senza dove pagare l’affitto a chicchessia. Queste famiglie hanno potuto così, più di tante altre,  superare positivamente le drammatiche situazioni causate della pandemia, che ha colpito duramente la popolazione anche laggiù. Abbiamo notato che tutte queste famiglie, in virtù del loro miglior assetto economico, sono in grado, tra l’altro, di inviare i propri figli a scuola , senza chiedere l’aiuto  economico  cui tante altre ricorrono.

Con l’aiuto di Mrs. Margret, l’Associazione ha potuto concretizzare, grazie alla presenza “in loco”  dei nostri due Soci,  (previo contributo del 20% della spesa da parte dei beneficiati) l’acquisto e la distribuzione di ben 26 water tanks da Lt. 2.500 per altrettante famiglie di Kisoga e dintorni: con questi siamo ben oltre i 60  di water tank distribuiti nell’area nel volgere di pochi anni. Questi water tank sono molto ambiti e richiesti dalla popolazione per avere acqua piovana pulita (che entra nei water tanks da un tubo che li collega alle  grondaie fissate sul tetto) per le persone e per gli animali (le mucche, grazi a quest’acqua pulita, producono quasi il doppio di latte!). Con tutta probabilità sarà anche in virtù di questi contenitori che vediamo ora meno bimbi che con le loro taniche gialle vanno in cerca di pozzanghere dove attingere l’acqua!!

Poi, come negli altri viaggi precedenti, Franco e Michele si sono recati in un villaggio nell’area della città di  Jinja, presso il Lago Vittoria,  dove hanno incontrato Mr. Christofer Alule, che porta avanti ormai da anni il progetto della produzione del miele. Si temeva che, dopo due anni di assenza e di mancanza di comunicazioni,  il progetto fosse, di conseguenza  terminato. Ed invece la piacevolissima sorpresa è stata che non solo il progetto va avanti, ma che Mr. Christofer ha addirittura raddoppiato il numero degli alveari portandoli a 14 e la relativa  produzione del miele  è passata dai 4 Lt. iniziali agli attuali Lt. 23. Ora l’Associazione, per dare un ulteriore contributo per rafforzare l’attività di questo progetto, sosterrà l’acquisto  di alcuni equipaggiamenti (tute, casco, guanti, etc.) per consentire a dei giovani di imparare, aiutando Mr. Christofer, questa attività.

Analoga e positiva sorpresa anche a  Kitgum, nel Nord del Paese, dove, oltre all’incontro con le persone convocate presso la Parrocchia di Cristo Re,  Michele, Franco e Mr. Margret si sono recati a casa di Mr. Andrew Obwoya, gagliardo e giovanile settantenne, che l’Associazione aveva aiutato tre anni fa ad  avviare un laboratorio per la produzione di borse e contenitori in plastica. Anche qui si temeva fosse  venuta meno l’iniziativa, ed invece, esibendo un pizzico di orgoglio, Mr. Andrew continua ancora la sua attività, destinando parte del suo guadagno a consentire ai suoi nipoti di frequentare regolarmente la scuola. A Kitgum i nostri hanno anche fatto visita ad una signora  che ha positivamente sviluppato un piccolo gregge di capre, sempre grazie al contributo iniziale della nostra Associazione.

Ultimo ma non ultimo, il contributo associativo ai laboratori di Mirembe Maria, gestiti  dalle Suore Serve di Maria Mantellate di Pistoia:  Franco e Michele sono tornati con le valigie strapiene di manufatti in foglie di banano e rafia e di grembiuli di stoffa colorata tipicamente africana, oggetti che saranno proposti al pubblico nelle “bancarelle di solidarietà associative”. Con i soldi guadagnati così queste  donne e i loro figli potranno certamente vivere dignitosamente per qualche intero mese.

 

 

 

 

 

 

 

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