TAMIL NADU – AGOSTO 20011
ESPERIENZE DI VIAGGIO DI RICCARDO

Ci siamo lasciati il
giorno prima della mia partenza per l’India. Il lungo viaggio di ritorno
(praticamente 40 ore di veglia tra spostamenti in bus, attese, aerei, …) mi ha
lasciato parecchio frastornato e riprendere a lavorare il lunedì successivo ha
messo la ciliegina sulla torta. Dopo quasi 20 giorni immerso dalla punta dei
piedi a quella dei capelli nella strabordante Umanità indiana, toccare
terra di nuovo é stato veramente sorprendente… il giorno dopo il
ritorno sono riuscito a fare una passeggiata per il mio paese e la diversità di
colori, odori, suoni mi ha spiazzato almeno quanto mi aveva spiazzato il tuffo
nel caos fuori dall’aeroporto di Madras.
Ma cosa ho portato a casa da questa esperienza in India a seguito di
“Sulle
Orme dei Servi” con gli amici Michele, Maria, Silvia, Michele di
nuovo, Franco ed Enrico? Un bagaglio carico di emozioni, quasi 2000 foto,
tantissimi aneddoti e un po’ di sano fundraising e project management per la
cooperazione allo sviluppo! Andando
nel dettaglio:
- non puoi cercare di
paragonare un mondo così diverso col nostro. L’unica cosa che
puoi fare é lasciarsi rapire da tutto quello che capita a te e a quel che
c’è attorno a te.
- il traffico
indiano è come un giro in ottovolante: ti terrorizza e ti esalta.
- crescita:
qui stiamo implodendo, lì stanno esplodendo.
- il mio stile di
consumo fa schifo!
- le scimmie
indiane sono aggressive, specie se vuoi far loro una foto …da vicino!
- la comunità e le
microcomunità sono il cuore del mondo. Strategie e strumenti
finanziari mondiali vengono dopo il senso e la pratica dell’appartenenza
al proprio contesto. Ripartiamo dal vicinato!
- andare ad “aiutare”
non va bene: non siamo capaci di comprendere e decifrare le
dinamiche di microeconomia (sistema-villaggio) che imperano. Piuttosto si
può affiancarsi a chi ha delle proposte e vuole cambiare la propria
condizione. Ma la proposta deve esserci, e non va suggerita.
- “Sulle Orme dei
Servi” ha fatto una scelta coraggiosa per una piccola
organizzazione non profit: cofinanziare progetti di microimprenditorialità
di singoli individui. Simile al microcredito, con la
differenza che non c’è calcolo di interessi e che la persona finanziata
contribuisce per il 15-20-25% al progetto. Questo andando di
persona a controllare i progetti (come abbiamo fatto con questo
viaggio) e facendo riferimento all’ordine mendicante dei “Servi di Maria”,
che però non hanno alcun rapporto contrattuale e funzione operativa
rispetto al buon andamento del tutto, ma come osservatori che possono
segnalare e garantire “moralmente ” verso l’associazione le persone che
potrebbero cogliere questa opportunità e come mediatori culturali
integrati totalmente nella propria comunità.
- il cibo indiano é così
piccante che può bruciare. Ma alla seconda colazione con riso, chapati,
verdure e pollo speziati non ci fai più caso, e le tue mani sono molto più
pratiche delle posate.
- “Sulle Orme dei
Servi” raccoglie 15000-20000€
all’anno con:
- 5 per 1000
- donazioni su progetti
o aree geografiche (es: Tamil Nadu, Bolivia, Mozambico)
- quote associative
- mercatini di
solidarietà (anche nel Tamil, abbiamo visitato i produttori locali,
comprato la loro merce al giusto prezzo di mercato, ora rivendiamo tutto
qui in Italia su offerta minima e tutto il ricavato torna sui progetti)
- volontariato (preme
sempre ricordarlo: un soldo risparmiato é un soldo guadagnato e un volontario
affezionato é un tesoro custodito… l’associazione per il viaggio in
India, come per tutti gli altri viaggi, non spende un centesimo di euro,
tranne che per i propri progetti. Tutto é rimesso, anche economicamente,
alla voglia dei partecipanti di fare un’esperienza nuova e coinvolgente,
contribuire con le proprie energie e il proprio tempo, con le proprie
risorse)
- Ganesh ha
un mito interessante ed é veramente simpatico: per forza tutti lo vanno a
salutare appena arrivano nei templi!
Tornerò in India. Ci ho lasciato un pezzo di cuore, quella
che mi sono portato via non mi basta!

Wanakkan !